Data / Ora
13/10/2022
14:30 - 19:00
Le mafie non sono soltanto un fenomeno militare, capace di creare alleanze, di controllare il territorio e l’economia. Sono un fenomeno socio-psicologico, che è riuscito a far coincidere cultura, comunità, famiglia, individui. E per sconfiggerlo lo Stato deve riuscire a cambiare l’identità, la cultura e il tessuto psicologico di molte aree del Sud e del Nord.
Cos’è, dunque, lo “psichismo” mafioso? Perché non esistono mediazioni o sfumature, ma solo dicotomie valoriali nette – vita-morte, noi-loro, amico-nemico, buono-cattivo? Perché il mafioso si può affermare solo con la violenza e si sente forte solo grazie al “gruppo”? Perché lo Stato viene concepito come incapace di tutelare i cittadini? Perché la famiglia è il luogo delle “regole” mentre il “pubblico” ne è l’esatto contrario? Qual è la percezione delle mafie e della corruzione in Valle d’Aosta ? Come si è sviluppato il processo di insediamento della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta? Questi alcuni degli interrogativi che verranno trattati nel convegno attraverso ricerche su campo svolte al Sud e al Nord dove le Mafie si sono diffuse.
Evento patrocinato dal Comune di Aosta.
Il convegno è ad accesso libero nei limiti dei posti disponibili.
Programma
ore 14.30 Saluti delle Autorità
ore 14.45 Introduzione al tema – Maurizio Gasseau, Professore Associato Università della Valle d’Aosta
ore 15.00 La psicologia dei fenomeni mafiosi – Girolamo Lo Verso, Professore ordinario fuori ruolo
ore 16.30 Mafioso dentro: scacciare i pensieri devianti – Gianni Nuti, Professore Associato Università della Valle d’Aosta
ore 17.00 Pausa
ore 17.20 La percezione del fenomeno mafioso e corruttivo in Valle d’Aosta: risultati di un’indagine – Donatella Corti, Associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie
ore 17.40 Il processo di insediamento della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta – Beatrice Caddeo, Osservatorio sulla Criminalità organizzata dell’Università Statale di Milano
ore 18.00 L’esasperazione identitaria come pretesa d’impunità dai fenomeni mafiosi – Roberto Mancini, Giornalista
ore 18.20 Discussione in plenaria
ore 18.45 Conclusioni