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1. Curriculum accademico-didattico | Andrea Bobbio è docente universitario nel Settore Scientifico Disciplinare
M-Ped 01, Pedagogia generale e sociale all’Università della Valle d’Aosta |
2. Formazione accademica | Laureato in Filosofia all’Università di Genova ha conseguito nel 2002 il titolo di Dottore di Ricerca in Pedagogia all’Università del Sacro Cuore di Milano
e ha collaborato fra il 2003 e il 2005 in qualità di docente contrattista con la medesima Università (sede di Piacenza) insegnando Pedagogia dell’infanzia.
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3. Interessi scientifici | All’interno degli ambiti di ricerca generali del suo Settore, si è occupato e si occupa principalmente di Pedagogia dell’infanzia, di psico-pedagogia (indirizzo Analisi Transazionale) e di filosofia dell’educazione. |
4. Altre attività connesse con la ricerca: gruppi di ricerca (PRIN e altro), collaborazione con riviste o collane, ecc. | In qualità di Coordinatore dell’unità locale partecipa al progetto Prin “Maria Montessori from the past to the present. Reception and implementation of her educational method in Italy on the 150th anniversary of her Birth”.
È membro del comitato scientifico delle riviste “Pedagogia oggi” in qualità di responsabile del referaggio) e della Rivista “Bambini”, Edizioni Junior Spaggiari. È inoltre membro dei comitati scientifici delle seguenti collane: Discutere (FrancoAngeli)
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5. Cariche accademiche (UniVdA o altro) | Nell’Ateneo ricopre attualmente la carica di membro della Commissione Sua e della Commissione tirocini.
È stato insegnante di scuola dell’infanzia presso il MIUR nonché tutor del tirocinio presso l’Università di Genova dal 2001 al 2005. |
6. Esperienze professionali/cariche esterne | È membro del direttivo Siped (triennio 2017-2020) nonché, con Annamaria Bondioli, coordinatore del gruppo di lavoro ‘Pedagogia del’infanzia tra presente e passato’ della medesima Società.
Nel 2014 è stato insignito del premio Siped per la sezione relativa alle monografie scientifiche. |
7. Altro | Ha conseguito, presso l’Università di Genova il Diploma triennale di abilitazione alla Vigilanza Scolastica (1996) e il Perfezionamento in Psicologia Forense (1997). |
Cv breve:
È Professore di pedagogia generale. Già presidente del corso di studio di Scienze della Formazione Primaria del medesimo Ateneo è attualmente membro del direttivo Siped nonché coordinatore della sezione di ricerca Pedagogia dell’infanzia di codesta società. Membro di numerose collane editoriali è coordinatore dell’unità locale che partecipa al progetto Prin “Maria Montessori from the past to the present. Reception and implementation of her educational method in Italy on the 150th anniversary of her Birth”. Estensore di oltre 170 pubblicazioni in riviste nazionali e internazionali e di numerose monografie si interessa di pedagogia dell’infanzia e di pedagogia teoretica.
Il tema dell’inclusione appartiene all’ordine dei fondamenti valoriali su cui poggia l’educazione stessa e discende dal principio e diritto fondamentale per cui ogni soggetto deve avere l’opportunità di apprendere fino al massimo delle sue possibilità (Calvani, 2012). Per converso, il carattere inclusivo di un contesto sociale è correlato alla qualità e all’equità dei sistemi educativi (OCSE, 2014). In continuità con le linee di ricerca e con le azioni al servizio delle istituzioni educative della Regione autonoma Valle d’Aosta sviluppate dalla sezione di Pedagogia del Dipartimento SHS, sia come unità operativa sia attraverso i suoi singoli componenti, il progetto intende indagare fondamenti, metodi, dispositivi e strumenti per l’educazione dell’infanzia nella prospettiva dischiusa dalla pedagogia nelle sue diverse configurazioni: generale, storica, didattica e sperimentale, al fine di predisporre ambienti di apprendimento sempre più idonei a sostenere inclusione e coesione sociale.
Saranno proposti approfondimenti locali, attraverso una fattiva collaborazione con la realtà valdostana secondo approcci partecipati di indagine, nonché confronti e contributi al dibattito internazionale in materia di formazione professionale per la qualità dell’educazione a partire dalle prime età della vita in un’ottica riflessiva (Schön, 1983) esperienziale (Kolb, 1984) e trasformativa (Mezirow, 1991), con particolare focalizzazione sui contesti e sulle relazioni nelle istituzioni educative e nel territorio, sulla tensione dinamica fra locale e globale, tra formale e informale, al fine di migliorare l’intelligibilità delle pratiche educative, produrre modelli e orientamenti pedagogici per l’implementazione di buone prassi e la promozione di qualità. Nella sua parte storica il progetto si pone come obiettivo di definire e analizzare il materiale documentario in grado di offrire ampi quadri e analisi di dettaglio sui percorsi formativi e sulle strutture educative e assistenziali destinati all’infanzia nel mondo alpino e valdostano, entro una dimensione comparata, fra il XVIII e l’inizio del XX secolo.
a) Obiettivi che si intendono raggiungere:
– Sviluppare riflessioni teoriche in materia di pedagogia dell’infanzia raccordandole organicamente ad una teoria generale dell’educazione;
– Supportare criticamente la riflessione in merito all’attuazione della legge 107 con particolare riferimento alla sua implementazione sul territorio valdostano;
– Realizzare, in collaborazione con le scuole valdostane, progetti di ricerca-azione mirati all’implementazione di un’educazione inclusiva
– Per la componente storica si intende giungere ad analisi in grado di spiegare, soprattutto se rapportati alle problematiche odierne, le peculiarità dei percorsi formativi alpini e la loro centralità nella definizione dei processi storici e culturali delle popolazioni alpine.
– Individuare e verificare le specificità di curricola 0-6 che, attraverso il recupero della dimensione dell’avventura (Bertolini, 1996), dell’immersione in contesti “natura” sia negli spazi interni sia in quelli esterni (Guerra, 2015; Schenetti, 2015; Bertolino, 2014, 2016), opportunamente ri-pensati e ri-strutturati, a) promuova, in condizioni di benessere, con la mediazione consapevole degli educatori ed il coinvolgimento partenariale delle famiglie e del territorio, processi tipici di un atteggiamento scientifico e sistemico verso la realtà, come l’osservazione, il piacere della scoperta, la nascita di interrogativi e riflessioni, la pratica di prove ed errori, la formulazione di ipotesi, congetture o inferenze; b) favorisca nei bambini la costruzione di una propria identità ecologica (Thomashow, 1996) che li renda consapevoli di essere parte di un sistema Terra a cui devono la loro sopravvivenza e che si configura anche come contesto di azione.
– Elaborare dispositivi e modelli riflessivi ed esperienziali per la formazione del personale educativo e docente e renderli operativi nella realtà locale in vista di un miglioramento della qualità dell’offerta formativa valdostana.
b) Attività da porre in essere:
– Ricognizione bibliografica approfondita sul tema dell’educazione inclusiva, con particolare riferimento all’infanzia.
– Approfondimento delle questioni nodali che sono a fondamento della pedagogia dell’infanzia e delle ricadute che esse comportano sul piano dei servizi ECEC.
– Sviluppo e implementazione di dispositivi e modelli di sviluppo professionale del personale educativo, riconfigurati in termini critico-pedagogici con riferimento ai contesti e alle teorie trasformative.
– Sviluppo di un progetto di ricerca-azione con un gruppo di insegnanti valdostani finalizzato a creare una cultura dell’inclusione nell’ambito della comunità educante e ad esplorare l’efficacia di metodologie in grado di consentire agli alunni di apprendere nella relazione e di valorizzare le loro differenze e potenzialità.
–
– Ridefinizione e nuova presentazione del progetto Erasmus+ KA2 – Cooperation for Innovation and the Exchange of Good Practise. Strategic Partnership for higher education. (www.erasmusplus.it/) dal titolo “OUT- Outdoor education University Teaching to develop key competencies in early childhood learning and qualify adults to new employment opportunities.
– Attuazione del Programma di Studio e di Ricerca “Bambini 2.0: il bisogno di stare nella natura tra passato e futuro. Ricerca sui nuovi contesti formativi per la promozione dell’educazione naturale nella realtà italiana” così come definito nell’ambito della convenzione di collaborazione scientifica con Università di Milano – Bicocca – Dipartimento di Scienze Umane per la formazione “Riccardo Massa”, referente Monica Guerra; Alma Mater Studiorum Università di BOLOGNA – Dipartimento di scienze dell’educazione “Giovanni Maria Bertin”, referente Michela Schenetti; Università di Modena e Reggio Emilia – Dipartimento di educazione e scienze umane, referente Maja Antonietti (vedasi testo convenzione).
– Censimento e supervisione delle realtà italiane che propongono attività continuative di incontro tra bambini e natura: focus sugli asili nel bosco e agrinidi.
– Scavo archivistico con attenta critica degli apparati documentari che dovranno in seguito ricevere una elaborazione di natura sia seriale (statistica) che descrittiva. Analisi, proiettata verso una dimensione comparativa, delle serie statistiche e degli apparati istituzionali.
– Realizzazione, analisi e monitoraggio di esperienze formative, condotte secondo modelli riflessivi ed esperienziali, rivolte ad educatori e insegnanti delle scuole e dei servizi educativi valdostani.
c) Stakeholder di riferimento:
d) Impatto a livello locale:
La ricerca intende coinvolgere servizi per la prima infanzia e scuole del territorio valdostano, sia nella fase iniziale di indagine, sia in fase applicativa e restituire i risultati della ricerca anche in termini seminariali, di aggiornamento del personale, di diffusione dei risultati all’intero sistema educativo, riabilitativo e scolastico regionale. Inoltre, con riferimento alle relazioni bambini-natura, nuove possibilità di imprenditorialità in ambito educativo nella Regione.
3. Componenti il Gruppo di ricerca (ove previsto):
(occorre allegare scheda anagrafica per i soggetti non presenti nella banca dati d’Ateneo)
a) Professori e Ricercatori appartenenti ai ruoli dell’ Ateneo
N | Cognome e nome |
Qualifica |
Settore S.D. |
Struttura di afferenza |
1 | GRANGE Teresa | PO | M-PED/04 | Dipartimento SHS |
2 | BOBBIO Andrea | PA conf. | M-PED/01 | Dipartimento SHS |
3 | PISERI Maurizio | PA conf. | M-PED/02 | Dipartimento SHS |
4 | PIU Angela | PA conf. | M-PED/04 | Dipartimento SHS |
5 | BERTOLINO Fabrizio | R conf. | M-PED/01 | Dipartimento SHS |
6 | NUTI Gianni | R conf. | M-PED/03 | Dipartimento SHS |
c) Assegnisti di ricerca, borsisti post dottorato, dottorandi di ricerca, limitatamente alle spese relative alle missioni, (previa autorizzazione del rispettivo docente referente):
se da individuare prevedere l’importo del compenso e la durata dell’incarico nella tabella di cui al successivo punto 6
N. | Cognome e nome | AR | BR | DD | SP | Struttura di afferenza |
1 | BRACCI Francesca | X | Dipartimento SHS | |||
2 | BIANqUIN NICOLe | X | Dipartimento SHS |
f) altri soggetti in possesso di adeguata competenza professionale e scientifica indispensabile alla realizzazione dell’attività di ricerca:
N |
Cognome e nome |
Qualifica |
1 | PELOSO Sonia | Insegnante presso Sovrintendenza agli Studi RAVA; cultrice della materia M-PED/04 presso UniVdA |
2 | GIOVINAZZO Chiara Carmela | Insegnante presso Sovrintendenza agli Studi RAVA; cultrice della materia M-PED/02 presso UniVdA |
3 | ANTONIETTI Maja | Ricercatrice a tempo indeterminato M-PED/03 / Didattica e Pedagogia Speciale presso Università di Modena e Reggio Emilia |
4 | GUERRA Monica | Ricercatrice a tempo indeterminato M-PED/03 Didattica e Pedagogia Speciale presso Università di Milano Bicocca |
5 | SCHENETTI Michela | Ricercatrice a tempo indeterminato M-PED/03 Didattica e Pedagogia Speciale presso Università di Bologna |
6 | RASO Enza | Dottoranda di ricerca presso l’Univrsità di Aix-Marseille, cultrice della materia M-PED/01 presso UniVdA |
5. Durata del progetto: Annuale
Il progetto, pienamente afferente ai temi di ricerca propri del settore M Ped 01, si articola in due sezioni, a coprire l’arco di vita infanzia-adultità.
a) La prima, relativa al bambino e alla pedagogia dello sviluppo, intende offrire un rilievo internazionale alla ricerca che in questi anni si è sviluppata in Valle d’Aosta presso le cattedre di carattere pedagogico. Si tratta di realizzare un volume, da proporre sul mercato internazionale, tradotto in due versioni, per l’area francofona e anglofona, attraverso cui presentare gli apporti più significativi della pedagogia italiana di settore, in particolare traguardando le tematiche sociali ed epistemologiche che sono alla base delle attuali questioni della pedagogia dell’infanzia.
b) La seconda ricerca, – sempre riconducibile al progetto generale -, che confluirà in un volume in via di progettazione, intende delineare teorie, ambiti e azioni finalizzati a promuovere la crescita della persona in una prospettiva diacronica e permanente. Non un modello evolutivo rigidamente stadiale e progressivo, dunque, bensì teorie personologiche dal respiro più indeterministico, focalizzate sul processo della costruzione del significato, della ‘restaurazione del senso’ (Ricoeur), dell’intenzionamento del mondo in termini soggettivi e personali (Mencarelli). In quest’ottica anche gli incidenti dell’esistere, i suoi inceppamenti, i fallimenti relazionali e comunicativi divengono occasioni di crescita, purché intenzionalmente assunti in un’ottica progettuale consapevolmente formativa. Ecco allora che azioni eminentemente pedagogiche quali orientare, consigliare, ascoltare, mediare, prendersi cura, incoraggiare, condurre/guidare, liberare/decondizionare, comprendere, interpretare divengono centrali in una trasversalità professionale che contraddistingue la relazione andragogica a tutti i suoi livelli operativi ed ermeneutici, in contesti formali o informali, in situazioni scolastiche, di counseling o in altri contesti di mediazione .
Sfondi teorici:
1) Relativamente alla prima sezione:Storia della pedagogia: Agazzi, Montessori.Psicologia dell’educazione: Piaget, Bruner, Vygostskij, Anna Freud, Dolto, Analisi Transazionale. Filosofia dell’educazione: Focoult, Massa, Mariani, Fadda.Pedagogia teorica: Aldo Agazzi, Bertolini, Ciari, Frabboni, Malaguzzi, Mencarelli, Scurati.
2) Relativamente alla seconda sezione: C. Rogers:Accettare, ascoltare, comprendere. I cardini della relazione educativa. V. Frankl: La costruzione del significato come intenzionamento del mondo.T. Romanini: Costruirsi persona. M. Buber Per una pedagogia dialogica
Azioni
I. Relativamente alla prima sezione:
La ricerca intende traguardare un complesso di tematiche che ricade negli ambiti d’interesse della pedagogia dell’infanzia, inteso sì come sapere autonomo, ma pur sempre riconducibile ai canoni della pedagogia generale, nella sua consistenza inter-multi disciplinare. In particolare il primo e il secondo capitolo del volume in questione analizzano le caratterizzazioni epistemiche della pedagogia dell’infanzia, non disgiungendole da quei bisogni sociali – oggi sempre più avvertiti – che l’hanno originata. Il terzo capitolo, invece, scandaglia l’aspetto metodologico, incrociandolo con il tema delle professioni educative. Categorie centrali della formazione umana – la cura, l’intenzionalità, il gioco, l’autoriflessività – vengono declinate nella loro componente professionalizzante, quindi di piena validazione dei saperi che qualificano l’azione educativa rendendola effettivamente pedagogica, quindi congruente con le disposizioni e gli interessi del bambino. L’ultimo capitolo, infine, incrocia il tema dell’innovazione istituzionale con quelli della supervisione, dell’autoformazione e della valutazione evidenziando come asili nido e scuole dell’infanzia, intrinsecamente, siano istituzioni a rischio, quindi sempre esposte alle derive della dequalificazione professionale, del deragliamento assistenziale e dell’assenza di senso e d’intenzionalità
II. Relativamente alle seconda sezione:
Dopo la tematizzazione teorica e la costruzione di un quadro concettuale comune la seconda fase della ricerca intenderà delineare alcune azioni pedagogiche che contraddistinguono la relazione di aiuto. Queste, pur nella loro portata generale, talvolta, presentano così vaste implicazioni operative da configurarsi come pratiche pedagogicamente autonome, che danno luogo a professionalità specifiche e a setting professionali ben delineati. In questo senso ogni specifica sezione di ricerca sarà suddivisa in due parti ben definite: la prima volta a illustrare come l’azione (comprendere, orientare, mediare, consigliare, liberare/decondizionare) agisca all’interno della relazione pedagogica/andragogica, la seconda, invece, volta a dettagliare la funzione educativa assolta dall’operatore all’interno degli specifici ambienti formativi: l’orientamento/orientatore; la mediazione/il mediatore; il counseling/counselor; la formazione continua/coach; il decondizionamento/l’educatore di comunità; la supervisione educativa/il supervisore.
Fanno eccezione a questa strutturazione le due azioni ascoltare e comprendere, che costituiscono elementi trasversali teoreticamente autonomi, quindi sganciati da forme di specifica applicazione/professionalizzazione.
Lo scopo di questa seconda parte della ricerca è la valorizzazione di quella connessione riflessiva che lega (o dovrebbe legare) la ricerca pedagogica con l’innovazione educativa delineando percorsi di reciproco riconoscimento e autenticazione. In questo senso è da leggersi il terzo capitolo, che costituisce la risultante operativa di tutte quell’insieme di funzioni, teorie e azioni precedentemente dissodate all’interno del volume.
Esperienze
Il modello teorico cui perverrà la ricerca sarà impiegato nella lettura di due esperienze paradigmatiche, che fungeranno da case study: Il centro di counseling di Via Petrarca di Genova e la progettazione di uno sportello per la prevenzione del drop out nella scuola secondaria.
2. Obiettivi:
a) Per quanto attiene la prima sezione – infanzia – la ricerca si propone di:
– aumentare il grado di permeabilità della cultura pedagogica italiana in ambito internazionale;
– divulgare le ricerche sviluppate in Valle nell’ultimo quinquennio;
– approfondire e consolidare la sensibilità sul tema infanzia in seno alla cultura accademica italiana e internazionale.
b) Per quanto attiene la sezione adultità il progetto si prefigge i seguenti obiettivi:
– Esplorare e decostruire le principali teorie circa l’educabilità umana utilizzando prioritariamente le teorie elaborate in sede di psicologia umanistica al fine di verificare la congruenza pedagogica delle principali agenzie che si occupano di formazione ed educazione continua (famiglia, scuola, territorio, centri di counseling) con questo orizzonte epistemologico;
– analizzare il tema della relazione educativa con l’adulto nella prospettiva interdisciplinare, con ricadute in ambito istituzionale scolastico ed extrascolastico.
Il criterio della continuità dei processi della formazione, di raccordo tra le due indagini, intende traguardare un processo di ricerca dall’orizzonte diacronico comprendente le diverse fasi della vita, con una particolare focalizzazione sui processi dell’autonomizzazione del bambino nella prima e nella seconda infanzia e dell’adulto, tanto come conseguimento di quel demonismo esistenziale che consente l’autoprogettazione, l’autoorientamento e l’autorascendenza quanto quei processi dal carattere più formalizzato che, nei processi dell’ autoriflessività del docente si accompagnano alla supervisione ed alla clinica della formazione.
Unitariamente per i due segmenti della ricerca si intende:
– Affinare la ricerca teorica del settore;
– accompagnare eventuali processi di innovazione istituzionale nelle istituzioni educative (infanzia) e di counseling (scuole secondarie di secondo grado, centri d’ascolto, volontariato);
– contribuire al dibattito scientifico del settore connettendo la ricerca con quelle svolte in sede nazionale ed internazionale;
– contribuire al rilancio del dibattito inerente le professionalità educative.
3. Eventuale area geografica interessata dal progetto di ricerca:
Relativamente alla prima sezione si farà esplicito riferimento all’esperienza concreta della continuità educativa, a partire dal convegno su quest’ultimo tema tenutosi ad Aosta nel quadro della convenzione stipulata dalla facoltà con l’Assessorato alla Sanità, per quanto concerne invece la seconda sezione il contesto della Valle d’Aosta sarà rappresentato dall’istituto M. Adelaide, per quanto concerne lo studio di caso.
SEZIONE 2 – Descrizione del progetto
1. Quadro settoriale:
Il progetto di ricerca insiste pienamente sui settori scientifici disciplinari M PED 01 e M-PED 02. Sul versante più strettamente pedagogico, esso intende costituire un’occasione di approfondimento critico di un precedente percorso di studio (2008) inerente la pedagogia della scuola e culminato con l’omonimo volume pubblicato per i tipi dell’Editrice Vita e Pensiero. Tale studio, infatti, pur rimanendo pienamente attuale nelle sue linee culturali, teoreticamente fondative, necessita di essere ripreso, vuoi per le nuove contingenze del contesto formativo contemporaneo (giuridiche, sociali, storiche e istituzionali), vuoi per le modificazioni (a livello di rappresentazioni e di immaginario) del volto degli stessi attori che compongono al relazione educativa all’interno della scuola: alunni, insegnanti, famiglie e territori.
In ambito storico educativo il progetto si focalizzerà sulle dinamiche tra istruzione e fenomeni emigratori nell’area alpina.La ricostruzione dei fenomeni migratori in età moderna, soprattutto sotto l’aspetto della competenza alfabetica e dei percorsi formativi e professionali, è un campo a tutt’oggi inesplorato. Alcune ricostruzioni sui fenomeni migratori alpini in età moderna sono state realizzate in area ticinese. Soprattutto, dal punto di vista metodologico, molto significativo risulta il lavoro di Zanini sull’emigrazione dalle valli bergamasche verso Venezia. Tuttavia nessuno di questi lavori si occupa della ricostruzione dei livelli di alfabetismo degli emigranti né dei loro percorsi formativi e di accesso alle professioni
2. Obiettivi:
Per la parte pedagogica: Identificare e descrivere (per ri-orientare criticamente in una teoresi epistemologicamente fondata, ovvero rispettoso delle connessioni teoria-prassi) i nessi tra didattica e innovazione istituzionale della scuola primaria e dell’infanzia alla luce dei recenti contributi tanto della normativa quanto della ricerca pedagogico-didattica, anche alla luce dell’esperienza sul campo che verrà maturata nell’ambito del gruppo di lavoro inter-istituzionale sull’applicazione delle Indicazioni nazionali 2012 nella Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Il prodotto atteso è un aggiornamento del volume Pedagogia della scuola (Vita e Pensiero, Milano 2008) o, in subordine, l’edizione ex novo di un nuovo volume sintetico sul tema del curricolo verticale per competenze nella scuola primaria e dell’infanzia.
Per la parte storico-educativa: Il lavoro si fonderà sulla raccolta a sondaggio dei verbali degli atti processuali dei tribunali matrimoniali degli ordinariati diocesani. Tali documenti offrono informazioni fondamentali per la raccolta di dati seriali dal cui trattamento statistico si trarranno le informazioni necessarie alla comprensione dei fenomeni migratori. Le deposizioni sono sottoscritte sia dallo sposo che dai due testimoni che con lui hanno condiviso l’esperienza migratoria e corredate dai dati anagrafici dei soggetti coinvolti.
Obiettivo principale è quindi la ricostruzione dei livelli di alfabetismo degli emigranti attraverso lo spoglio delle firme. Le altre informazioni offerte dalle fonti permetteranno di incrociare i livelli di competenza alfabetica con la ricostruzione di fenomeni sociodemografici, come le coorti generazionali, l’area di provenienza, la struttura socioprofessionale, le linee di emigrazione e così via.
Il progetto si snoderà in più anni. Nel corso del 2014 si è provveduto ad una prima ricognizione dei fondi archivistici di natura ecclesiastica, dai quali si inizierà la prima fase di raccolta e campionamento dei dati. Si è provveduto anche alla ricognizione di fondi stranieri (per ora russi) dove è stato possibile reperire materiali sulle presenze di immigrati alpini.
Nel corso del 2015 si procederà alla raccolta delle informazioni e al loro trattamento informatico e statistico su un primo apparato di fondi archivistici.
Nel suo corso il progetto si coordinerà alla ricerca “Gli italiani in Russia” (“Ital’janzev v Rossij) diretta dalla prof.ssa E. S. Tokareva presso l’Istituto di Storia Universale dell’Accademia Russa delle Scienze di Mosca. Sono probabili ulteriori collaborazioni con istituti italiani e stranieri.
3. Eventuale: Area geografica interessata dal progetto di ricerca:
Per la parte pedagogica, la ricerca intende aggiornare una precedente indagine avente un interesse nazionale. Alcuni elementi della riflessione, tuttavia, perverranno dall’analisi di taluni paradigmi didattici reperiti sul territorio regionale nell’ambito delle visite alle istituzioni scolastiche programmate con la Sovraintendenza scolastica regionale ed il servizio ispettivo e funzionali al supporto di un percorso di sostegno all’innovazione.
Per la parte storica l’area interessata include i seguenti territori: Alpi Centrali e Occidentali (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige)
La disciplina affronta nella sua prospettiva epistemologica e fondativa i principali snodi teorici che innevano le questioni circa del’educabilità del bambino oggi, tanto nelle sue componenti inter-trans disciplinari – quindi di connessione con le altre scienze dell’educazione – quanto nelle implicazioni di ordine etico e deontologico, connesse all’esercizio della funzione educativa. La materia dal respiro prospettico e multifocale, mira a una sistematizzazione ed a un’attualizzazione di alcune categorie cardine del discorso pedagogico (la persona, il gioco, lo sviluppo, la crescita, la cura, l’intenzionalità…) ricollocandole in un contesto teoretico, il nostro, contrassegnato dall’intersezione, dall’ibridazione e dal costante superamento dei tradizionali paradigmi di riferimento cui ha attinto la pedagogia del novecento: attivismo, costruttivismo, etologia, psicoanalisi
In termini generali, i tema della fondazione epistemologica del sapere sull’educazione e sulla formazione dell’uomo. Le teorie pedagogiche, il rapporto tra ricerca pedagogica e innovazione educativa, le relazioni intercorrenti tra le scienze umane e la pedagogia in una prospettiva umanistica e dialogica.
Bobbio A (2014). Condizionamenti educativi: uguali e disuguali. SCUOLA MATERNA, vol. C, p. 89-90. ISSN: 0392-2820.
Carocci, Roma
La Scuola, Brescia
Armando, Roma
Armando, Roma
Rubettino, Soveria Mannelli 2008
La Scuola, Brescia
La Scuola, Brescia
Ultima revisione: 04/06/2020 |
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